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Terremoto del Centro-Italia: Pubblicato in Gazzetta il Decreto del MEF

Confermata la sospensione dei versamenti e degli adempimenti tributari, per i soggetti residenti nelle zone terremotate del Centro Italia (alla data del 24 agosto 2016), ma esclusa la possibilità di sospendere, altresì, le ritenute che dovranno continuare ad essere operate e versate dai sostituti d’imposta.
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Questi i contenuti del Decreto del Ministro dell’economia e delle finanze , pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 207 del 5 settembre 2016, recante la “Sospensione dei termini tributari a favore dei contribuenti colpiti dagli eccezionali eventi sismici del giorno 24 agosto 2016 verificatisi nei territori delle Regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria”.
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Come già anticipato con il Comunicato Stampa del 1° settembre scorso del MEF[1], sia per le persone fisiche residenti nei Comuni terremotati (indicati dal medesimo decreto), che per le persone giuridiche aventi la sede legale o operativa nei medesimi Comuni, alla data del 24 agosto 2016, viene prevista la sospensione relativa ai termini:
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-       dei versamenti e adempimenti tributari;
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-       delle cartelle di pagamento emesse dagli agenti della Riscossione;
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-       dagli avvisi di accertamento dell’Agenzia delle Entrate.
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La suddetta sospensione opera dal 24 agosto al 16 dicembre 2016 e, pertanto,tutti i versamenti dovranno essere effettuati, in un’unica soluzioneentro il 20 dicembre 2016.
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Occorre, inoltre, evidenziare che il Decreto del MEF in oggetto ha escluso dall’ambito della suddetta sospensione tributaria le ritenute da lavoro dipendente, che, quindi, dovranno continuare ad essere versate dai sostituti d’imposta nel rispetto dei termini ordinari.
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Tuttavia, alla luce della gravità dell’evento sismico che ha colpito le popolazioni del Centro Italia, nonché tenuto conto dei fortissimi disagi che ne sono derivati anche economicamente ai soggetti interessati, la medesima disposizione prevede la non applicabilità delle sanzioni dovute in caso di mancato versamento, da parte del sostituto d’imposta, delle ritenute dovute nei termini previsti[2].
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Di seguito, l’elenco dei Comuni delle regioni Abruzzo, Marche, Lazio e ed Umbria, relativamente ai quali trova applicazione la sospensione dei termini tributari, così come individuati nel decreto del MEF[3].
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REGIONE
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COMUNE
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MARCHE
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Acquasanta Terme (AP)
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Arquata del Tronto (AP)
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Montefortino (FM)
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Montegallo (AP)
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Montemonaco (AP)
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ABRUZZO
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Montereale (AQ)
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Capitignano (AQ)
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Campotosto (AQ)
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Valle Castellana (TE)
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Rocca Santa Maria (TE)
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LAZIO
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Accumoli (RI)
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Amatrice (RI)
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Cittareale (RI)
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UMBRIA
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Cascia (PG)
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Monteleone di Spoleto (PG)
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Norcia (PG)
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Preci (PG)
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 [1] Cfr. ANCE "Terremoto del Centro-Italia: il MEF annuncia la sospensione dei versamenti tributari" - ID n. 25645 del 02 settembre 2016.\r\n

[2] Come noto, infatti, l'art. 6 D.Lgs. n. 472/1997, in tema di sanzioni tributarie, prevede tra le cause di non punibilità, le violazioni fiscali verificatesi a seguito di forza maggiore.

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[3] Resta fermo che, con successivo Provvedimento del MEF e su segnalazione della Protezione Civile, potranno essere individuati altri Comuni colpiti dal sisma, ai quali si applicherà la sospensione.

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PO FESR Sicilia 2014-2020: Catalogo dei servizi

Vi informiamo che, la Regione siciliana nell'ambio del PO FESR 2014-2020 ha previsto, fra le varie azioni, un sostegno finanziario agli acquisti di servizi qualificati da parte di PMI residenti nel proprio territorio.

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Il regime di aiuto che si intende attivare in favore delle PMI siciliane sarà basato sul meccanismo dei vaucher per l'acquisto di servizi qualificati da fornitori appositamente selezionati ed inseriti in un "catalogo dei fornitori".

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Al fine di individuare i fornitori qualificati di servizi, l'Assessorato regionale delle Attività Produttive, ha emanato un Avviso pubblico "per la raccolta di manifestazioni d'interesse preliminari alla formazione di un catalogo di competenze al servizio dell'innovazione tecnologica, strategica, organizzativa e commerciale delle PMI siciliane".

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In allegato potrete trovare l'Avviso e il modulo per la manifestazione di interesse, da inviare a mezzo raccomanda A/R o tramite PEC al seguente indirizzo: This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.

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n.2 allegati:

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Catalogo dei servizi

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Allegato 2)

Attuazione del nuovo codice dei contratti pubblici: le proposte dell’ANCE in Parlamento

Si è svolta il 7 settembre u.s. l’audizione dell’ANCE presso le Commissioni congiunte Ambiente della Camera dei Deputati e Lavori Pubblici del Senato, nell’ambito dell’indagine conoscitiva  deliberata dalle stesse sullo stato di attuazione e sulle ipotesi di modifica della nuova disciplina in materia di contratti pubblici.
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Il Vice Presidente delle Opere Pubbliche, Dott. Edoardo Bianchi, che ha guidato la delegazione associativa, unitamente al Direttore Generale, Dott.ssa Patrizia Borinato,  ha evidenziato in premessa che il nuovo Codice dei Contratti, in vigore dal 20 aprile scorso, ha introdotto una serie di importanti cambiamenti in un settore decisamente strategico per l’economia.
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Nell’esprimere la condivisione per gli obiettivi principali della riforma, ha evidenziato alcune difficoltà di applicazione emerse in questa fase di avvio del nuovo Codice che stanno provocando un forte rallentamento dell’attività da parte degli enti appaltanti.
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Secondo il monitoraggio del Centro Studi dell’Ance, infatti, nei primi otto mesi del 2016, si è evidenziata una dinamica negativa dei bandi di gara per lavori pubblici, dopo gli andamenti positivi del biennio 2014-2015. Nel periodo gennaio-agosto 2016, il numero di pubblicazioni si è ridotto dell’8,6% e l’importo posto in gara è diminuito del 14,8% rispetto allo stesso periodo del 2015.
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In particolare, il calo maggiore si è registrato successivamente all’entrata in vigore del Codice, con un drastico calo delle pubblicazioni: nel mese di maggio 2016 la flessione ha raggiunto il -28% in numero e -75,2% in valore rispetto allo stesso mese del 2015.
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Il rallentamento è proseguito anche nei mesi successivi, sebbene nei mesi di luglio e agosto, si sia assistito a una riduzione dell’intensità della caduta (rispettivamente, -9,6% e +3,8% nel numero e      -18,8% e -15,7% nell’importo).
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Ha, inoltre, sottolineato la perdurante difficoltà dei Comuni, la cui attività di pubblicazione dei bandi per lavori pubblici si è ridotta, nel periodo maggio-agosto 2016, dell’11% in numero e del 56,7% nell’importo rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
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Il Vice Presidente ha, quindi, evidenziato che l’andamento negativo della domanda di opere pubbliche è confermato anche dai dati Anac, secondo cui nel periodo compreso tra il 19 aprile e il 31 maggio 2016, si è registrata una riduzione del 58% del numero e del 74,2% dell’importo rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Tale flessione, si è solo lievemente attenuata nel periodo tra il 19 aprile e il 30 giugno, risultando pari al 62% in termini di importo e al 53% in termini di numero.
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Ha, altresì, rilevato che queste difficoltà sono state evidenziate da molti osservatori e sono oggetto di grande attenzione anche da parte della Commissione europea. La Commissione, infatti, ha rilevato il permanere di difficoltà di applicazione, evidenziando la necessità di mettere le amministrazioni in condizione di attuare pienamente il Codice e chiedendo al Governo di attuare misure concrete per assicurare la completa attuazione delle regole europee in Italia .
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A fronte di questa situazione, l’Ance si è resa disponibile a fornire supporto alle istituzioni e alle stazioni appaltanti per cercare di superare l’attuale fase di stallo. Si tratta di una necessità ancora più evidente alla luce degli ultimi dati diffusi dall’Istat sull’andamento dell’economia nel secondo trimestre 2016 e dell’andamento, sempre più preoccupante, degli investimenti degli enti locali.
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Il rischio concreto è che la fase di implementazione del nuovo Codice non consenta di raggiungere gli obiettivi auspicati in termini di rilancio degli investimenti nel 2016.
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Il rallentamento dell’attività delle stazioni appaltanti potrebbe essere evitato a fronte di un più forte impegno delle pubbliche amministrazioni per adeguarsi rapidamente al nuovo sistema, tornando così a mettere al più presto in gara le opere, ove ciò sia già possibile. Ad esempio, le procedure di gara fino a 1 milione di euro sono state fortemente semplificate e rappresentano l’84% dei bandi.
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Il problema sembra più che altro gestionale e politico, risolvibile attraverso un impulso da parte degli organismi di vigilanza sul settore nonché a quelli di concertazione esistenti (come la Conferenza Stato-Regioni).
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Tuttavia, questo impegno rischia di non essere sufficiente, da solo, a far ripartire in tempi brevi un comparto che, notoriamente, svolge un ruolo fondamentale per la ripresa e la tenuta stessa dell'economia e del Paese.
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In particolare, alcuni passaggi del Codice andrebbero comunque migliorati, anche prima del varo del decreto correttivo, atteso entro fine anno.
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La Cabina di Regia, appena istituita presso la Presidenza del Consiglio, potrà dare un impulso importante in tal senso.
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Il Vice Presidente è passato, poi, ad illustrare alcune specifiche proposte di modifica normativa riguardanti, in particolare, le seguenti tematiche:
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-        qualificazione SOA con riferimento: al periodo di riferimento temporale per comprovare i requisiti SOA; ai criteri reputazionali delle imprese; ai requisiti del direttore tecnico;
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-        qualificazione per importi sopra i 20 milioni di euro;
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-        criteri di aggiudicazione;
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-        subappalto;
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-        appalti integrati e affidamenti a contraente generale;
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-        concessioni e Partenariato Pubblico Privato con riferimento al tetto del 30% al contributo pubblico e al closing finanziario entro 12 mesi;
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-        opere di urbanizzazione a scomputo;
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-        opere di urbanizzazione e convenzioni urbanistiche ante 19 aprile 2016
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-        opera pubblica realizzata a spese del privato - Art. 20 del D.lgs. 50/2016.
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In allegato il Documento con il dettaglio delle proposte ANCE consegnato agli atti delle Commissioni.
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Campi elettromagnetici: recepita la nuova direttiva europea

E' stata recepita la direttiva 2013/35/UE sulle disposizioni minime di sicurezza e di salute relative all'esposizione dei lavoratori ai rischi derivanti dagli agenti fisici (campi elettromagnetici).

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A introdurre la normativa comunitaria è il decreto legislativo 1 agosto 2016, n. 159, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 192 del 18 agosto 2016, in vigore dal 2 settembre 2016.

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In particolare, il decreto modifica e integra le previsioni già presenti in materia nel Titolo VIII, capo IV, del Decreto legislativo n. 81/2008 (Testo Unico sulla Sicurezza). Relativamente al settore delle costruzioni, la nuova normativa interessa un numero limitato di lavorazioni che implicano l'uso di attrezzature quali ad esempio le macchine saldatrici. Per tali attrezzature, è richiesta una valutazione specifica, elaborata conformemente alle guide pratiche della Commissione europea, solo per lavoratori particolarmente a rischio.

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Ci si riserva di pubblicare in seguito un approfondimento.

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1 allegato

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Dlgs 159_2016 Campi elettromagnetici

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