Il Consiglio ECOFIN di oggi ha approvato definitivamente l’applicazione, in Italia, del meccanismo della scissione dei pagamenti (cd “split payment”), in base al quale, in caso di cessioni di beni e prestazioni di servizi rese a favore di determinate pubbliche amministrazioni, l’IVA deve essere da queste versata direttamente all’Erario.
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Sono stati, quindi, accolti i principali contenuti della Proposta della Commissione UE[1] in base alla quale:
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· l’autorizzazione ha carattere temporaneo, per una durata triennale (1° gennaio 2015- 31 dicembre 2017) non rinnovabile.
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· decorsi 18 mesi dall’adozione del meccanismo, lo Stato italiano deve presentare alla Commissione UE un rapporto sui tempi di rimborso del credito IVA generato dall’applicazione dello “split payment”,
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· la Commissione, anche in base al suddetto rapporto, sorveglierà attentamente la tempistica dei rimborsi IVA in Italia.
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Al di là dell’esito della procedura autorizzativa, l’ANCE continuerà comunque ad evidenziare, anche in sede europea, le gravi criticità legate all’estrema lentezza del sistema italiano di rimborso dei crediti IVA vantati dalle imprese ed amplificati dallo “split payment”.
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Occorre, quindi, un’accelerazione dei rimborsi IVA, tenuto conto che, ad oggi, i tempi di restituzione dell’imposta sono superiori ai dodici mesi, con una perdita di risorse, per il settore delle costruzioni, pari a 1,3 miliardi di euro l’anno.
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Il Consiglio ECOFIN di oggi ha approvato definitivamente l’applicazione, in Italia, del meccanismo della scissione dei pagamenti (cd “split payment”), in base al quale, in caso di cessioni di beni e prestazioni di servizi rese a favore di determinate pubbliche amministrazioni, l’IVA deve essere da queste versata direttamente all’Erario.
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Sono stati, quindi, accolti i principali contenuti della Proposta della Commissione UE[1] in base alla quale:
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· l’autorizzazione ha carattere temporaneo, per una durata triennale (1° gennaio 2015- 31 dicembre 2017) non rinnovabile.
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· decorsi 18 mesi dall’adozione del meccanismo, lo Stato italiano deve presentare alla Commissione UE un rapporto sui tempi di rimborso del credito IVA generato dall’applicazione dello “split payment”,
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· la Commissione, anche in base al suddetto rapporto, sorveglierà attentamente la tempistica dei rimborsi IVA in Italia.
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Al di là dell’esito della procedura autorizzativa, l’ANCE continuerà comunque ad evidenziare, anche in sede europea, le gravi criticità legate all’estrema lentezza del sistema italiano di rimborso dei crediti IVA vantati dalle imprese ed amplificati dallo “split payment”.
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Occorre, quindi, un’accelerazione dei rimborsi IVA, tenuto conto che, ad oggi, i tempi di restituzione dell’imposta sono superiori ai dodici mesi, con una perdita di risorse, per il settore delle costruzioni, pari a 1,3 miliardi di euro l’anno.
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Il Consiglio ECOFIN di oggi ha approvato definitivamente l’applicazione, in Italia, del meccanismo della scissione dei pagamenti (cd “split payment”), in base al quale, in caso di cessioni di beni e prestazioni di servizi rese a favore di determinate pubbliche amministrazioni, l’IVA deve essere da queste versata direttamente all’Erario.
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Sono stati, quindi, accolti i principali contenuti della Proposta della Commissione UE[1] in base alla quale:
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· l’autorizzazione ha carattere temporaneo, per una durata triennale (1° gennaio 2015- 31 dicembre 2017) non rinnovabile.
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· decorsi 18 mesi dall’adozione del meccanismo, lo Stato italiano deve presentare alla Commissione UE un rapporto sui tempi di rimborso del credito IVA generato dall’applicazione dello “split payment”,
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· la Commissione, anche in base al suddetto rapporto, sorveglierà attentamente la tempistica dei rimborsi IVA in Italia.
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Al di là dell’esito della procedura autorizzativa, l’ANCE continuerà comunque ad evidenziare, anche in sede europea, le gravi criticità legate all’estrema lentezza del sistema italiano di rimborso dei crediti IVA vantati dalle imprese ed amplificati dallo “split payment”.
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Occorre, quindi, un’accelerazione dei rimborsi IVA, tenuto conto che, ad oggi, i tempi di restituzione dell’imposta sono superiori ai dodici mesi, con una perdita di risorse, per il settore delle costruzioni, pari a 1,3 miliardi di euro l’anno.
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Il Consiglio ECOFIN di oggi ha approvato definitivamente l’applicazione, in Italia, del meccanismo della scissione dei pagamenti (cd “split payment”), in base al quale, in caso di cessioni di beni e prestazioni di servizi rese a favore di determinate pubbliche amministrazioni, l’IVA deve essere da queste versata direttamente all’Erario.
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Sono stati, quindi, accolti i principali contenuti della Proposta della Commissione UE[1] in base alla quale:
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· l’autorizzazione ha carattere temporaneo, per una durata triennale (1° gennaio 2015- 31 dicembre 2017) non rinnovabile.
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· decorsi 18 mesi dall’adozione del meccanismo, lo Stato italiano deve presentare alla Commissione UE un rapporto sui tempi di rimborso del credito IVA generato dall’applicazione dello “split payment”,
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· la Commissione, anche in base al suddetto rapporto, sorveglierà attentamente la tempistica dei rimborsi IVA in Italia.
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Al di là dell’esito della procedura autorizzativa, l’ANCE continuerà comunque ad evidenziare, anche in sede europea, le gravi criticità legate all’estrema lentezza del sistema italiano di rimborso dei crediti IVA vantati dalle imprese ed amplificati dallo “split payment”.
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Occorre, quindi, un’accelerazione dei rimborsi IVA, tenuto conto che, ad oggi, i tempi di restituzione dell’imposta sono superiori ai dodici mesi, con una perdita di risorse, per il settore delle costruzioni, pari a 1,3 miliardi di euro l’anno.
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Il Consiglio ECOFIN di oggi ha approvato definitivamente l’applicazione, in Italia, del meccanismo della scissione dei pagamenti (cd “split payment”), in base al quale, in caso di cessioni di beni e prestazioni di servizi rese a favore di determinate pubbliche amministrazioni, l’IVA deve essere da queste versata direttamente all’Erario.
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Sono stati, quindi, accolti i principali contenuti della Proposta della Commissione UE[1] in base alla quale:
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· l’autorizzazione ha carattere temporaneo, per una durata triennale (1° gennaio 2015- 31 dicembre 2017) non rinnovabile.
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· decorsi 18 mesi dall’adozione del meccanismo, lo Stato italiano deve presentare alla Commissione UE un rapporto sui tempi di rimborso del credito IVA generato dall’applicazione dello “split payment”,
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· la Commissione, anche in base al suddetto rapporto, sorveglierà attentamente la tempistica dei rimborsi IVA in Italia.
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Al di là dell’esito della procedura autorizzativa, l’ANCE continuerà comunque ad evidenziare, anche in sede europea, le gravi criticità legate all’estrema lentezza del sistema italiano di rimborso dei crediti IVA vantati dalle imprese ed amplificati dallo “split payment”.
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Occorre, quindi, un’accelerazione dei rimborsi IVA, tenuto conto che, ad oggi, i tempi di restituzione dell’imposta sono superiori ai dodici mesi, con una perdita di risorse, per il settore delle costruzioni, pari a 1,3 miliardi di euro l’anno.