Lo scorso 27 novembre è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 276/14 l'allegato Decreto 10 ottobre 2014 attraverso il quale è stata introdotta un'importante novità nell'ambito della disciplina dei contratti di solidarietà (difensivi) di cui alla L. n. 863/84 ed alla L. n. 236/93.
\r\nSi tratta, in particolare, di una modifica parziale dell'art. 7 del Decreto ministeriale n. 46448/09 che consente ai datori di lavoro di attivare una procedura di mobilità, con il requisito della non opposizione, durante un periodo di riduzione dell'orario di lavoro a seguito dell'attuazione di un contratto di solidarietà.
\r\nIn attesa che il Ministero del Lavoro fornisca, come preannunciato, con un'apposita circolare operativa, ulteriori indicazioni in marito, si evidenzia che, informalmente, il dicastero ha confermato che la possibilità di attivare una procedura di mobilità c.d. "non oppositiva" è consentita, al fine di favorire la circolazione della forza lavoro e lo smaltimento dell'esubero, sia nel caso in cui il contratto di solidarietà rientri nell'arco temporale dei 36 mesi, sia nel caso in cui sia attivato in deroga ai 36 mesi nel quinquennio.
\r\nAll.to:
\r\n"L'edilizia italiana non vede la luce, i dati Istat su Pil e occupazione nel settore mostrano che è la crisi del settore delle costruzioni a trascinare sul fondo l'economia del Paese". Il presidente dell'Ance, Paolo Buzzetti, commenta così i dati diffusi dall'Istat sull'andamento dell'economia nazionale
\r\nSi trasmette la presentazione illustrata da Invitalia contro il dissesto idrogeologico in Sicilia, Calabria e Puglia.
\r\nPer maggiori informazioni si rimanda alla lettura della circ. n. 72 pubblicata nell'area riservata ai Soci
EDILIZIA IN SICILIA: OCCUPAZIONE DIRETTA -43%, 2.442 IMPRESE CHIUSE
PERMESSI DI COSTRUIRE -51,4%, COMPRAVENDITE -54,2%, MUTUI CASA -69,3%
PER IL MANCATO UTILIZZO DI 5 MLD DI FONDI UE E STATALI
NON VENGONO CREATI 85.000 POSTI DI LAVORO
L'ANCE SICILIA AL NUOVO GOVERNO REGIONALE E ALL'ARS:
"ALMENO SI VARINO LE RIFORME A COSTO ZERO PER RILANCIARE IL SETTORE PRIVATO E PER PORRE FINE AI RIBASSI ILLEGALI NELLE GARE"
Nell'edilizia siciliana, fra il 2008 e il primo semestre 2014 il numero di occupati diretti è crollato da 152 mila a 87 mila unità (65 mila in meno, pari a -43%, cui vanno aggiunti quelli dell'indotto); fra il 2008 e il 2012 hanno chiuso battenti 2.442 imprese del settore; fra il 2007 e il 2012 i permessi per costruire abitazioni si sono ridotti del 51,4% (da 15.656 a 7.035); le compravendite di case fra il 2005 e il 2013 sono precipitate del 54,2% (da 49.094 a 28.282); nel periodo 2007-2013 gli importi dei mutui casa erogati hanno subito una flessione del 69,3% (da 2.890 a 886,6 milioni di euro); a causa del mancato utilizzo di risorse europee e statali per opere pubbliche pari a 5 miliardi di euro non vengono creati 85mila posti di lavoro.
La fotografia del settore delle costruzioni in Sicilia, scattata dal Centro studi dell'Ance nazionale, è stata analizzata, nella riunione a Enna, dal sistema Ance Sicilia (Giunta, presidenti provinciali e delle casse edili), che si è soffermato anche sulla situazione politica regionale.
Il Presidente di Ance Agrigento Carmelo Salamone sottolinea in proposito che è lungo l'elenco delle criticità: negli ultimi due anni, con il cambio di ben 33 assessori regionali, non si è riusciti a incidere sulla burocrazia inoperosa né a semplificare la pubblica amministrazione; mentre restano ancora tantissimi appalti e cantieri da sbloccare, di contro diverse opere, come quelle del Contratto interistituzionale di sviluppo, vengono definanziate per pagare spese correnti; dell'allentamento del Patto di stabilità non c'è traccia e dallo scorso mese di giugno gli assessorati regionali non emettono mandati di pagamento alle imprese.
In questi due anni l'Ance Sicilia ha cercato invano un dialogo costruttivo, trovando però un muro di gomma.
L'Ance si aspetta dal nuovo esecutivo un cambio di rotta e chiede a questo governo, che faccia subito almeno le riforme a costo zero per rilanciare l'edilizia privata, come la riforma urbanistica, il piano paesistico e quello per i centri storici; e che recepisca automaticamente le norme che funzionano bene nel resto d'Italia, ma che in Sicilia non valgono a causa dell'Autonomia, come il Testo unico dell'edilizia del 2001 e le semplificazioni dei Decreti "del fare" e "sblocca Italia".
Inoltre, riguardo allo spirito di legalità che dovrebbe contraddistinguere il governo e l'Ars, l'Ance, fa presente che il protrarsi della mancata approvazione del ddl di riforma degli appalti e degli Urega (esitato dalla IV commissione dell'Ars lo scorso 16 luglio e contenente criteri chiari e trasparenti di aggiudicazione delle gare), assicura la continuità del sistema illegale dei ribassi anomali e favorisce le imprese poco trasparenti.
L'Ance Agrigento, conclude Il Presidente Carmelo Salamone per scongiurare la delocalizzazione delle aziende, sarà costretta di concerto con la struttura regionale a invitare l'intero settore delle costruzioni ad attivarsi contro gli ostacoli allo sviluppo, siano essi la burocrazia, la pubblica amministrazione o la parte politica insensibile.