"Sottoscritto il nuovo Contratto integrativo dell'Edilizia"
In data 28 aprile 2022, presso la sede dell’ANCE Agrigento è stato sottoscritto il nuovo Contratto Integrativo Provinciale delle Imprese edili ed affini della provincia di Agrigento del c.c.n.l. 18 luglio 2018, tra ANCE Agrigento e le OO.SS., Filca Cisl, Feneal Uil e Fillea Cgil.
Si allega una nota del Presidente di ANCE AGRIGENTO ed il Contratto Integrativo Provinciale dell'Edilizia.
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Lett.Pres.Salamone- Rinnovo contratto integrativo provinciale
Ance Agrigento: “Da dieci mesi la Regione non paga le imprese, c’è il rischio di un default del sistema”
Il Presidente Provinciale Carmelo Salamone:
“Gli imprenditori sono costretti ad anticipare le somme connesse al costo del lavoro e per l’acquisto di materie prime, una situazione insostenibile”
Agrigento 24 luglio 2021 - "Da ben dieci mesi la Regione non versa un centesimo nelle casse delle imprese che stanno svolgendo la propria attività per la pubblica amministrazione, mettendo in ginocchio un intero comparto. In quest'ottica appare quasi ironico che si annuncino misure straordinarie di sostegno per i danni provocati dal Covid".
A intervenire è il presidente di Ance Agrigento, l'associazione nazionale dei Costruttori edili, Carmelo Salamone.
"Nonostante sia stata la politica a modificare le attuali norme proprio per sostenere le aziende in un momento di difficoltà, ampliando al 30 per cento l'anticipazione per la realizzazione degli interventi – spiega il presidente Salamone - ma anche inserendo misure assolutamente contestate, come lo split payment, che sono state praticamente imposte con la scusa che fossero di aiuto alle imprese, al momento l'unica certezza è che da novembre 2020 non viene versato alcunché nelle casse delle aziende, che oggi stanno comunque meritoriamente continuando i lavori assegnati, indebitandosi pur di rispettare gli impegni presi. Una situazione insostenibile - prosegue Salamone - sia per la crisi, sia per l'aumento significativo dei costi per le materie prime. Tutto è sulle spalle degli imprenditori, con il rischio concretissimo di un vero e proprio default del sistema: molte aziende potrebbero infatti decidere, stante l'assenza di trasferimenti, di sospendere le attività in corso. Sarebbe un danno per tutti, in primis per i cittadini, e anche una beffa, dato che molti di questi cantieri sono stati annunciati in pompa magna e con cerimonie per il taglio del nastro a cui, guarda caso, erano presenti proprio esponenti anche della Regione. In ultimo - conclude Carmelo Salamone - lancio un appello alla politica: se l'obiettivo finale di tutte queste scelte è far chiudere le aziende si abbia almeno il coraggio di dirlo chiaramente. Non si camuffi come 'cura' quello che invece è un veleno".
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Viadotto Akragas, gli imprenditori agrigentini “Stop alle passerelle dal sapore elettorale”
Il presidente di Ance, Carmelo Salamone:
“Siamo contrari alla spettacolarizzazione del completamento dei cantieri,
soprattutto quando torna fruibile solo una parte di un’infrastruttura di grande importanza”
“Se un imprenditore, o anche un semplice cittadino, paga le tasse in ritardo o consegna oltre i termini previsti gli adempimenti, gli enti pubblici provvedono a sanzionarlo. Giustamente. Se però lo Stato non è altrettanto solerte nel rispettare le proprie regole affinché i cittadini non siano privati per anni di un servizio essenziale, come la possibilità di fruire di una viabilità sicura, non solo non paga mai nessuno, ma pezzi di quello Stato hanno anche l’arroganza di rivendicare il tutto come un risultato da festeggiare, trincerandosi dietro la solita e stucchevole formula ‘da quando ci siamo noi’".
È questa la dura presa di posizione del presidente provinciale di Ance Agrigento, Carmelo Salamone, dopo la riapertura - solo alla circolazione leggera e a una sola carreggiata - del viadotto Akragas.
“Nel passato abbiamo più volte rimarcato come ci trovi totalmente contrari ogni eccessiva spettacolarizzazione del completamento dei cantieri – continua Carmelo Salamone - Questo vale ancora di più se, come in questo caso, quella che è stata riaperta è solo una parte (come d’altronde era accaduto con la galleria Spinasanta) di un’infrastruttura di grande importanza per la viabilità provinciale e interprovinciale. Non solo. Innumerevoli criticità oggi affliggono il settore delle costruzioni: dai mancati pagamenti da parte delle pubbliche amministrazioni al recente Decreto Semplificazioni che, a dispetto del nome, semplifica poco o nulla, mentre i tempi della burocrazia sono ancora biblici. La politica, impegnata in passerelle elettorali fine a sé stesse, sappia che gli imprenditori e i cittadini non hanno gli anelli al naso e la smettesse di trattare la provincia di Agrigento come colonia romana. Chi sarà il prossimo Console a elargire diritti sacrosanti per dolci concessioni?”.
Comunicato stampa 01-07-2021.pdf