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Delrio: subito un tavolo con l’Ance per affrontare fase transitoria Codice appalti

Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, ha accolto la proposta dell'Ance, formulata questa mattina nel corso dell'Assemblea annuale dal presidente Claudio De Albertis, di convocare subito un tavolo di confronto per affrontare la fase transitoria del nuovo Codice degli appalti. E' quanto si legge in una nota del ministero nella quale si precisa che l'Associazione costruttori e gli enti locali saranno subito convocati per affrontare la fase transitoria e l'andamento del mercato delle opere pubbliche, con componente prevalente dell'edilizia.

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Il ministro, inoltre, si dice d'accordo anche con la proposta, lanciata da De Albertis, di dare avvio a un piano industriale di sviluppo che potenzi i lavori pubblici e sulla maggiore flessibilità per gli investimenti.

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dichiarazioni ministro Delrio

Compensazione crediti P.A. e cartelle di pagamento – D.M. 27 giugno 2016

Dal 12 luglio 2016 è possibile effettuare la compensazione fra i crediti commerciali, vantati nei confronti della P.A., e le somme iscritte a ruolo e risultanti dalle cartelle di pagamento notificate entro il 31 dicembre 2015.
Tale modalità di utilizzo del credito diventa, così, operativa anche per il 2016, con un allungamento del termine di notifica delle cartelle esattoriali che possono accedere alla compensazione, in precedenza fissato al 31 dicembre 2014[1].
Lo prevede il D.M. 27 giugno 2016 del Ministro dell'economia e finanze, di concerto con il Ministro dello sviluppo economico, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.161 del 12 luglio 2016, ed in vigore dalla medesima data, in attuazione dell'art.1, co.129, della legge 208/2015 (legge di Stabilità 2016)[2].
Come noto, l'art.28-quater del D.P.R. 602/1973 prevede che i crediti commerciali vantati nei confronti della P.A.[3], non prescritti, certi, liquidi ed esigibili, relativi a somministrazioni, forniture ed appalti, possono essere compensati con le somme iscritte a ruolo, previa acquisizione, da parte del creditore, della certificazione relativa all'esigibilità del credito, rilasciata dalla medesima P.A.[4].
Sul tema sono intervenuti, nel corso degli anni, diversi e successivi Provvedimenti, volti a definire l'ambito applicativo di tale strumento, specie per quel che riguarda il termine di notifica delle cartelle di pagamento che possono essere compensate con i crediti verso la P.A.[5].
In tal ambito, si è poi aggiunta, da ultimo, la legge 208/2015 la quale, anche per il 2016, ha demandato ad un Decreto attuativo l'efficacia della compensazione delle cartelle esattoriali in favore delle imprese titolari di crediti non prescritti, certi, liquidi ed esigibili, per somministrazione, forniture, appalti e servizi, anche professionali, maturati nei confronti della pubblica amministrazione.
Tale disposizione è stata resa operativa con il citato D.M. 27 giugno 2016 che, richiamando la disciplina generale dell'art.28-quater, ha, in sostanza, ulteriormente prolungato al 31 dicembre 2015 il termine relativo alla notifica delle cartelle di pagamento che possono essere compensate con i crediti verso la P.A..
Tale estensione opera per le compensazioni effettuate a partire dal 12 luglio 2016, data di entrata in vigore del D.M. 27 giugno 2016.
In ogni caso, restano validamente eseguite, in base alla disciplina previgente, le compensazioni già effettuate nel corso del 2015, ovvero in periodi anteriori (cfr. Tabella 1).
In merito, viene confermato che, per poter fruire della compensazione, il credito deve essere certificato mediante la piattaforma elettronica, e il debito iscritto a ruolo deve essere pari o inferiore al credito vantato nei confronti della P.A..
Restano ferme, inoltre, le modalità applicative già previste per la compensazione fra crediti P.A. e debiti fiscali, già definite con il D.M. 25 giugno 2012 ed il D.M. 19 ottobre 2012.
In particolare, si ricorda che, per effettuare la compensazione, il contribuente deve:
- chiedere la certificazione del credito attraverso la piattaforma elettronica;
- presentare ad Equitalia la certificazione, o in forma cartacea, o comunicando il numero di certificazione ed il codice di controllo rilasciato dalla piattaforma.
Equitalia, dopo aver effettuato i controlli, registra nella piattaforma l'avvenuta compensazione, con il rilascio della relativa ricevuta.
A tal riguardo, si ricorda che la suddetta forma di compensazione si aggiunge agli ulteriori strumenti di utilizzo dei crediti vantati nei confronti della P.A.[6], quali:
o la compensazione con i debiti fiscali dovuti a seguito della chiusura anticipata delle liti[7];
o la cessione del credito[8].

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Tabella 1

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D.M. 27 giugno 2016 pdf 274,5 Kb

Decreto n. 95075 del 25 marzo 2016 – Indicazioni operative

Con decreto n. 95075 del 25 marzo scorso sono stati individuati i criteri "per l'accesso ad un ulteriore periodo di integrazione salariale straordinaria da concedersi qualora, all'esito di un programma di crisi aziendale, l'impresa cessi l'attività produttiva e proponga concrete prospettive di rapida cessione dell'azienda stessa e il conseguente riassorbimento del personale".

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Il Ministero del Lavoro, con l'allegata circolare n. 22/16, ha fornito le prime indicazioni applicative al riguardo.

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In particolare, il dicastero ha ricordato che, in caso di cessazione dell'attività intervenuta nell'anno 2016, 2017 o 2018 potrà essere concessa la Cassa integrazione salariale straordinaria, fino ad un limite massimo di durata, rispettivamente, pari a dodici, nove e sei mesi.

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La proroga del trattamento salariale è subordinata al verificarsi delle seguenti condizioni:
sia già in corso un programma di Cigs per crisi aziendale e che, rispetto alle difficoltà inizialmente denunciate, si verifichi un peggioramento delle condizioni economiche aziendali, con conseguente impossibilità a realizzare il piano di risanamento relativo alla prima istanza di Cigs;
l'impresa che intende cessare l'attività dovrà indicare concrete e rapide prospettive di cessione aziendale, garantendo il più possibile la salvaguardia dei livelli occupazionali;
dovrà essere stipulato uno specifico Accordo presso il Ministero del lavoro, con la presenza del Ministero dello sviluppo economico, contenente anche le indicazioni su come il piano di sospensione dei lavoratori sia ricollegabile, nei tempi e nei modi di attuazione, alla cessione dell'attività.
In tale ambito, dovrà, inoltre, essere presentato un dettagliato piano di riassorbimento del personale sospeso;
per il perfezionamento dell'Accordo dovrà essere verificata la sostenibilità finanziaria; per ciascuno degli anni 2016, 2017 e 2018 potranno essere autorizzati interventi di Cigs per cessazione attività nei limiti di spesa pari a 50 milioni di euro. L'onere finanziario sarà parte integrante del medesimo Accordo. Il raggiungimento del limite prima del termine dell'anno di riferimento non consentirà di perfezionare l'Accordo governativo. Nel caso di disponibilità economiche residue, dovrà essere indicato il periodo massimo autorizzabile.
Fermo restando che, per rendere quanto più possibile rapido il procedimento di richiesta della proroga, non sarà necessario esperire la procedura di cui all'art. 25 del D.Lgs. n. 148/15, l'azienda sarà tenuta esclusivamente ad inoltrare apposita istanza al Ministero del lavoro tramite il sistema "Cigs on line", corredata dal verbale di Accordo, dall'elenco nominativo dei lavoratori interessati dal programma di Cigs e coinvolti nel trasferimento aziendale, nonché del programma di cui all'art. 2 del decreto n. 95075/16 e del piano delle sospensioni del personale.

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Circolare Ministero del lavoro n 22_2016

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Nuovo accordo tra Ance e Intesa Sanpaolo: 20 miliardi a imprese e famiglie per rilanciare l'edilizia

· Quattro linee di intervento: accesso al credito delle imprese di costruzione, agevolazioni all'acquisto delle abitazioni di cantieri esistenti, condivisione strutturata di conoscenze, riqualificazione dei centri urbani

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· L'accordo consolida un 'nuovo modo di fare banca': rafforzare canali di conoscenza del business dell'impresa e dei suoi progetti di sviluppo per contribuire positivamente sul processo di valutazione dell'azienda

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· Agevolazioni della banca nell'acquisto delle abitazioni per giovani e per chi acquista la prima casa

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Roma, 13 luglio 2016 – Siglato oggi a Roma dal Presidente dell'ANCE (Associazione Nazionale Costruttori Edili) Claudio De Albertis e da Stefano Barrese, Responsabile Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo un nuovo accordo per sostenere il mercato immobiliare.
L'accordo mette a disposizione delle imprese di costruzione e delle famiglie venti miliardi di euro in finanziamenti a medio-lungo termine, utilizzabili entro il 2017, per lo sviluppo di iniziative immobiliari con particolare attenzione all'avvio di nuove iniziative edilizie, alla valorizzazione/riqualificazione del patrimonio immobiliare esistente e all'acquisto della prima casa da parte dei giovani e delle famiglie.
Quattro gli ambiti di comune interesse: accesso al credito delle imprese di costruzione, agevolazioni nell'acquisto delle abitazioni, riqualificazione dei centri urbani ed infine estensione dl progetto "Casa insieme", con cui Intesa Sanpaolo ha aiutato le imprese di costruzione a liquidare l'invenduto attraverso una serie di iniziative di co-marketing e di agevolazioni finanziarie.
Solo lo scorso anno, sono stati erogati oltre 10 miliardi di euro di mutui alle famiglie, con una crescita che continua anche nel corso del 2016 testimoniata da una quota di mercato del 30,2% misurata al primo trimestre.
L'obiettivo è quello di avviare una seconda fase di collaborazione del progetto "Casa Insieme", estendendo ad un numero più elevato di cantieri le relative opportunità, ampliando l'orizzonte temporale degli interventi e mettendo a disposizione delle imprese di costruzione, dove possibile, i servizi di intermediazione immobiliare di Intesa Sanpaolo Casa, la Società nata nel 2015 che gestisce una rete proprietaria di Agenzie Immobiliari. Le imprese ANCE, finanziate da Intesa Sanpaolo, verranno quindi accompagnate e seguite durante l'intera vita del cantiere, dalle prime fasi di avvio dell'iniziativa fino alla commercializzazione e diretta relazione con l'acquirente della singola unità immobiliare, mentre le associazioni territoriali di ANCE affiancheranno la banca nel processo di selezione dei nuovi cantieri, anche con l'obiettivo di riqualificare l'ampio patrimonio immobiliare urbano in termini di abitare sostenibile, green e infrastrutture.
Il nuovo accordo tra ANCE e Intesa Sanpaolo testimonia la volontà di dare continuità e di estendere gli effetti positivi che, negli ultimi due anni, si sono manifestati sul mercato delle compravendite immobiliari, confermati nel primo trimestre 2016. Un settore, quello della filiera immobiliare, che contribuisce per oltre un quinto al prodotto interno lordo e che vede nella proprietà immobiliare oltre il 60% della ricchezza delle famiglie italiane.
Un punto centrale è rappresentato dalle modalità di relazione tra la banca e l'impresa edile, risultato determinante per un rapido rilancio del settore: il rafforzamento dei canali di conoscenza del business dell'impresa, dei suoi progetti di sviluppo e delle sue prospettive ha contribuito positivamente sul processo di valutazione dell'azienda e sulle possibili agevolazioni nell'accesso al credito, tenendo conto anche delle potenzialità di una singola iniziativa immobiliare nel suo complesso. A tal proposito con il nuovo accordo viene previsto e attivato un tavolo congiunto dedicato all'individuazione di nuovi criteri di misurazione delle potenzialità qualitative delle imprese di costruzione, dal management alla commerciabilità del cantiere, dalla qualità delle finiture alla location, dalla classe energetica fino ad altri elementi intangibili collegati all'immobile. ANCE provvederà a diffondere alle imprese associate una metodologia di autovalutazione, sviluppata in collaborazione all'Università di Parma, che consenta maggior trasparenza ed omogeneità nella presentazione dei progetti, facilitando la banca nei suoi processi di valutazione.
Sul fronte del credito, Intesa Sanpaolo promuove soluzioni innovative di mutuo e nuovi servizi di natura immobiliare. Con Mutuo Giovani, dedicato agli under 35, si consente di anticipare l'accesso alla prima casa di proprietà, anche di nuova costruzione, senza rinunciare agli altri progetti fondamentali per la crescita e la costruzione della famiglia. I giovani possono acquistare la loro prima casa in un momento favorevole di mercato e fissarsi per un lungo periodo di tempo condizioni di mutuo con tassi ai minimi storici. Inoltre la struttura finanziaria del prodotto consente loro di richiedere mutui fino al 100% del prezzo di acquisto della casa e pagare rate iniziali molto contenute, alla luce del periodo iniziale di preammortamento che può estendersi fino a 10 anni.
Con il Mutuo per l'acquisto della prima casa in attesa della vendita della casa di proprietà, Intesa Sanpaolo consente a chi acquista una nuova abitazione principale ma è già titolare di un immobile di usufruire delle agevolazioni "prima casa", considerato che la Legge di Stabilità 2016 consente di ottenere tali agevolazioni sulla nuova abitazione purché la precedente venga venduta entro un anno dal nuovo acquisto.
Tra gli altri obiettivi previsti dall'accordo, anche la valorizzazione delle specificità dei singoli territori tramite l'organizzazione congiunta di incontri, il coinvolgimento delle strutture locali di ANCE e Intesa Sanpaolo e l'individuazione di "referenti territoriali per l'attuazione" dell'accordo.
"La positiva collaborazione tra Ance e Intesa Sanpaolo – sottolinea Claudio De Albertis - nasce dall'esigenza di rafforzare la conoscenza tra banca e impresa, al fine di accrescere la capacità di valutazione, primo presidio per la prevenzione del rischio di insolvenza. Sono certo che questo accordo potrà favorire continuità nel finanziamento della domanda di abitazioni e permetterà, allo stesso tempo, a numerose iniziative di sviluppo immobiliare di vedere la luce."
"Con questo nuovo accordo il nostro Gruppo – spiega Stefano Barrese - conferma la volontà concreta di essere al fianco delle imprese di un settore strategico come l'edilizia, e di voler offrire tutte le formule di supporto alle famiglie in uno dei momenti più importanti della vita, come l'acquisto della casa. La fiducia che i clienti ci stanno dimostrando con l'elevato numero di richieste di mutuo è la conferma che siamo sulla strada giusta. Questa intesa con Ance potenzia le iniziative che Intesa Sanpaolo sta portando avanti nei diversi comparti economici, con l'obiettivo prioritario di assicurare il credito al sistema produttivo."

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